breve ricerca sul balletto classico

Ricerca su Terrorismo Internazionale

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Di seguito la ricerca con un’introduzione al fenomeno e successivamente l’analisi della situazione in cecenia, striscia di gaza (israele e palestina) e infine i cosidetti “paesi del petrolio”

Terrorismo Internazionale
Il terrorismo è una forma di lotta politica che consiste in una successione di azioni eclatanti, violente e premeditate come attentati, omicidi, stragi, sequestri, sabotaggi, ai danni di entità come istituzioni statali, governi, esponenti politici o pubblici, gruppi politici, etnici o religiosi. Generalmente i gruppi terroristici sono organizzazioni segrete costituite da un numero ridotto di individui. I terroristi sono convinti di agire per il bene, di fare qualcosa che serve al proprio popolo, alla propria cultura, di dare un segnale forte e puntare l’attenzione mondiale su alcuni temi. Peccato che l’effetto sia esattamente l’opposto, poichè se voglio risolvere o portare l’attenzione mondiale su alcune tematiche e lo faccio attraverso l’estremismo e la violenza la gente sarà portata all’odio, ed identificherà in me (me terrorista) un male maggiore di quello che denuncio. un esempio estremamente moderno è quello dell’isis in Francia, mentre per quanto riguarda il passato non si può non parlare di Al Qaida guidata da Osama Bin Laden, che con il famoso attentato dell’11 settembre distrusse le torri gemelle.
Cecenia:

La Cecenia è stata da sempre in contrasto con la Russia a cui è sottomessa,dal 1577, ma i conflitti divennero più “seri” dal 1783, ovvero da quando la fu annessa alla Russia. Durante la Seconda guerra mondiale, i ceceni insorsero contro i russi, approfittando del fatto che l’esercito nemico era impegnato su altri fronti, per ottenere l’indipendenza. Però una volta che l’Armata Rossa ebbe ricacciato le truppe nemiche, Stalin ordinò una durissima punizione, accusando i ceceni di aver collaborato con i nazisti. Il 23 febbraio 1944 con l’Operazione Lentil in una sola notte mezzo milione di cittadini ceceni vennero deportati dal governo sovietico nella repubblica del Kazakhstan. Qui i ceceni vennero isolati e le famiglie disperse nel tentativo di “decaucasizzare” i ribelli. Poterono tornare in patria solo nel 1957.

Da ricordare per l’impegno dimostrato nel documentare i fatti in Cecenia, nonostante il governo cercasse di metterli a tacere, è Anna Politkovskaja,giornalista che ha sacrificato la propria vita per permettere il circolare di queste notizie.

Paesi del petrolio:

Questi stati, prima del 1900 non erano importanti, poi con il grande utilizzo del petrolio che venne a crearsi divennero fondamentali nell’economia mondiale. Per questo motivo gli USA con il pretesto di liberare l’Iraq dal regime dittatoriale di Saddam Hussein cercarono di crearsi un buon avamposto in paesi importanti dal punto di vista strategico. Quindi questa “missione di pace” si trasformò in una vera e propria guerra di occupazione. Questo conflitto iniziò nel 2001, e dopo che gli americani riuscirono a togliere la dittatura ci furono conflitti perché le persone del posto vedevano glu americani come invasori.

 

Terra Santa:
Il conflitto in terra santa è nato nel 1946, quando l’ONU decise di creare un o stato per gli ebrei: Israele. La locazione di questo stato fu naturalmente in Palestina, però questi territori appartenevano alla popolazioni del posto, e quando l’ONU gli e le tolse per creare lo stato di Israele scoppiò il conflitto. Da quel momento iniziò una guerra che ancora oggi non trova una fine, nel tempo si susseguirono ininterrottamente le battagli e le trattative per arrivare alla pace, ma senza buon esito. Israele è quello messo meglio, infatti ha l’appoggio militare ed economico dell’ ONU e degli USA. Questi ultimi hanno deciso di aiutare Israele perché faceva loro comodo avere un avamposto in quei posti ricchi di petrolio. Comunque questo conflitto sembrò avere una fine con l’incontro di Arafat e Rabìn, che arrivarono ad un accordo che lasciava dei territori in cambio della pace. Purtroppo Rabìn fu ucciso e la guerra ricominciò. Questa guerra ha causato moltissimi morti, dei quali non si hanno le stime precise, e moltissime persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abibitazioni

Ricerca sulla Campanga in Russia Italiana

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soldati in guerra
soldati in guerra

l Corpo di Spedizione Italiano in Russia, spesso abbreviato come CSIR, e l’8ª Armata Italiana in Russia, o ARMIR, furono le Grandi Unità del Regio Esercito impegnate, in successione, sul fronte orientale tra il luglio del 1941 e il febbraio del 1943. La partecipazione alla guerra contro l’Unione Sovietica rappresentò uno sforzo notevole per le forze armate italiane, già duramente impegnate nei Balcani e in Africa settentrionale, e le ingenti perdite colà subite rappresentarono un duro colpo per le già scarse capacità militari dell’Italia. Già dai primi di giugno 1941, in previsione dell’ormai certa campagna tedesca sul fronte orientale, Mussolini offrì a Hitler di partecipare con truppe italiane e contemporaneamente attivò il Generale Cavallero (Capo di SM Generale). Alla fine fu decisa la costituzione del CSIR. L’offerta di Mussolini venne formalmente accettata, pur senza eccessivo entusiasmo, da Hitler con lettera consegnata all’Ambasciata Italiana di Berlino il 22 giugno 1941, giorno dell’inizio delle operazioni sul fronte orientale.

Circa le ragioni strategiche delle spedizioni, si suppone che il principale desiderio di Mussolini fosse quello di “riequilibrare” lo stato dell’alleanza con la Germania, in quel momento fortemente sbilanciato in favore dei tedeschi; in tale ottica, la partecipazione italiana alla campagna di Russia avrebbe pareggiato l’intervento dell’Afrika Korps tedesco in Libia. Vi erano anche considerazioni economiche, ovvero il timore di arrivare in ritardo alla spartizione delle risorse di un nemico considerato ormai sconfitto. Del tutto secondarie erano invece le considerazioni ideologiche (la partecipazione dell’Italia fascista alla lotta contro il comunismo), che pure ebbero ampio risalto nella propaganda degli opposti schieramenti.

Appena iniziarono i primi scontri si capì subito che l’intera campagna sarebbe stata un disastro, infatti i russi riuscirono a contrastare abilmente l’offensiva italo tedesca.

Le perdite umane furono abbastanza alte, infatti 74.800 militari italiani morirono in Russia, invece i tedeschi subirono la perdita di 114.520 militari su 230.000. molti altri finirono dispersi.

Inoltre persero quasi tutte le armi, le munizioni e le macchine come i carri armati._

Ricerca sulla Storia del Balletto Classico

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Carla Fracci, la più famosa ballerina italiana
Carla Fracci, la più famosa ballerina italiana

Il balletto classico è un tipo di rappresentazione coreografica che nasce a partire dal Rinascimento dalle composizioni dei maestri di ballo presso le corti italiane e francesi. In Italia nacque un “progenitore” del balletto classico: la danza di corte, ovvero dei balletti inseriti nelle feste dei nobili. dopo il Rinascimento il balletto trovò terreno fertile in Francia, sotto il regno di Luigi XIV di Francia, (re sole) che permise ai migliori artisti di lavorare senza preoccupazioni, garantendo loro un vero e proprio stipendio. Ottimo ballerino lui stesso, il Re Sole nobilitò con la sua presenza i balletti di corte e si servì, tra gli altri, del compositore di origine italiana Giovanni Battista Lulli. Le trame erano quasi tutte ispirate a leggende e a miti greci e latini, rielaborati per celebrare la figura del re e il trionfo delle arti.
Dopo la morte di Luigi XIV, avvenuta nel 1715, il balletto conobbe un periodo di declino e tornarono le danze di corte. In questo periodo il balletto resta nelle mani delle prime grandi professioniste, come la sedicenne Marie Anne Cupis che nel 1726 debuttò all’Opera di Parigi. Furono le grandi virtuose e i loro maestri che, nel XVIII secolo, svilupparono la tecnica della danza classica; nello stesso periodo i maestri di danza italiani diffondevano l’arte del balletto anche in Austria e Russia.
Ora la danza stava per entrare nell’epoca che l’avrebbe vista protagonista, l’epoca romantica. In quest’ epoca cambiarono i soggetti grazie alla rivoluzione francese, che passarono da temi mitologici a temi riguardanti la vita rale. Molti artisti furono costretti ad intraprendere viaggi per trovare una nazione che li sapesse accogliere.
L’Ottocento lo si può considerare il secolo della “ballettomania”, con la nascita di teatri e scuole di danza “professioniste”annesse. Una grande ballerina in questo periodo fu Maria Taglioni, che nel balletto “La Silphide” indossò per prima le scarpette da punta e il tutù romantico, diventando il simbolo del balletto classico ottocentesco.
Il balletto conobbe il suo periodo di maggiore splendore, anche perché il Romanticismo scelse questa forma di spettacolo per esprimere i suoi ideali artistici. nella seconda metà del XIX secolo, l’arte del balletto acquistò grandissima importanza. Il merito fu soprattutto di un Italiano, il grande ballerino e maestro Enrico Cecchetti, che si trasferì in Russia, e formò la prima grande generazione di ballerini russi. Il mondo del balletto non subì grandi cambiamenti, fino a che nel 1909 l’impresario russo Diaghilev decise di portare a Parigi una compagnia costituita di ballerini scelti fra i migliori elementi dei due teatri: il Bol’šoj moscovita e il Marijinskij pietroburghese. L’esordio avvenne la sera del 18 maggio 1909 e lasciò tutti stupiti per un fatto: c’eano tre ballletti al posto di un grande balletto unico. Diaghilev si rese subito conto che di lì era nato il balletto moderno e una delle compagnie di maggior prestigio di sempre, Les Ballettes Russes, portatori d’innovazione . Da questo momento ci furono tantissimi grandi coreografi, e compositori come Strawinsky, Michel Fokine. A questo punto le evoluzioni del balletto sono finite, ma è possibile che tra qualche anno si risconvolga nuovamente questo mondo.